Linux a Monaco di Baviera

Monaco di Baviera in Germania è passata da ormai 10 anni a Linux risparmiando decine di milioni di euro per la sua infrastruttura IT (Information Tecnology). Adesso c’è la remota possibilità di ritornare a Windows.

In pratica hanno una decina di migliaia di computer che avevano vecchi sistemi operativi windows e l’aggiornamento al nuovissimo windows 7 avrebbe comportato l’acquisto di tutti i pc nuovi, dell’acquisto di windows 7, dell’acquisto di office, dell’aggiornamento o meglio della riscrittura di tutti i programmi che funzionavano sui vecchi sistemi winbdows e che non funzionano su windows sette, inoltre l’enorme costo di formazione del personale che non conosce windows 7, office nuovo e i programmi riscritti.

Adesso è cambiata l’amministrazione comunale per cui ci sono problemi a rimanere con Linux.

Quello che segue è un commento dettagliato di un utente anonimo di nome o nick Alvaro Vitali che descrive i vari particolari del possibile ritorno da Linux a Windows:

Leggendo l’articolo originale si scopre che dietro questa vicenda ci sono torbide motivazioni politiche.
Josef Schmidt era il candidato della CDU (centro destra in Germania, ndr) alle elezioni comunali a Monaco e in caso di vittoria aveva promesso, tra le altre cose, il ritorno a Windows nella PA; del resto, lo stesso Schmidt ha sempre manifestato in modo plateale il suo essere pro-Microsoft (e chissà da cosa gli deriva questo amore per l’azienda di Redmond).
Per giustificare questo suo progetto, Schmidt si è inventato motivazioni ridicole tipo la presunta difficoltà incontrata dagli impiegati della PA quando devono interfacciare i loro smartphone a Linux.

Alla fine le elezioni sono state vinte da Dieter Reider della SPD (centro sinistra in Germania, ndr), ma si è deciso per una classica Grosse Koalition (coalizione di unità nazionale, ndr) con la poltrona di vicesindaco offerta proprio a Josef Schmidt; per questo motivo, l’idea di tornare a Windows è rimasta in piedi, anche se con toni meno minacciosi.

Indipendentemente da questa farsa politica, dietro la quale c’è sicuramente la manina di Microsoft (Microsoft sta portando la sua sede tedesca proprio a Monaco con un ingente investimento in denaro, ndr), la situazione non è da sottovalutare; negli ultimi tempi, i metodi utilizzati da M$ per danneggiare Linux stanno diventando sempre più spregiudicati.
Molti ricorderanno negli anni scorsi la guerra di M$ contro i server Linux+Apache; pur di convincere le aziende ad abbandonare le soluzioni opensource, Redmond offriva Windows + IIS non solo gratuitamente, ma persino pagando di tasca propria l’assistenza nella fase di “rodaggio”!
Nel caso di grosse realtà come grandi aziende o la PA (quindi, vaste infrastrutture IT), M$ offre sconti scandalosi che in alcuni casi rendono più oneroso il passaggio a Linux!
Basti pensare solo al fatto che, proprio a Monaco, la migrazione verso Linux è costata sino ad ora 23 milioni di Euro; è stato calcolato che la migrazione verso Windows 7 + M$ Office ( + sconti osceni M$ ) sarebbe costata 34 milioni di Euro!
Quindi, con questo tipo di politica, il passaggio da Windows a Linux sta diventando sempre meno conveniente. Bill Gates, Ballmer e i loro eredi sono talmente privi di scrupoli da arrivare a sborsare i soldi di tasca propria pur di mettere fuori gioco l’opensource.

Proprio per questo motivo, c’è il serio rischio che a Monaco si torni a Windows come già è successo a Napoli, dove il moralista De Magistris evidentemente si è fatto convincere in qualche modo da M$ …

Il giornale Punto Informatico ha un buon articolo che descrive la situazione per chi si fosse perso la questione.

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