Post-verità

Il presidente dell’antitrust Pitruzzella ha rilasciato un’intervista al Financial Times, a metà strada tra il delirio d’onnipotenza e l’ignoranza completa di come funzioni il web, dicendo che “la post-verità in politica è uno dei catalizzatori del populismo e una minaccia alle nostre democrazie”. E cosa è la post-verità si chiede una persona normale? “La post-verità è una definizione usata dai rosiconi che non sono entrati nel ventre della balena del web e quindi non riescono a interpretare i tempi. Parliamo di giornalisti le cui testate hanno avallato per anni bugie ed idiozie di ogni tipo. La post-verità semmai è quella costruita dai giornalisti. Chi vi ha aderito poi si è sorpreso per Grillo, per la Brexit, per la vittoria di Trump e per quella del no al referendum in Italia. Ci raccontano un mondo che non esiste più e chiamano post-verità quello reale.” E’ la definizione, che meriterebbe la Treccani, di Roberto D’Agostino.

L’intervista si fa interessante quando Pitruzzella spiega come si combatte la post-verità: “dobbiamo decidere se lasciare Internet così com’è, il selvaggio west, oppure se regolamentarlo. Penso che queste regole vadano definite dallo Stato. […] Non è compito di entità private controllare l’informazione, questo è dei poteri statali: loro devono garantire che l’informazione è corretta”. Tradotto significa che vogliono fare un bel tribunale dell’inquisizione, controllato dai partiti di governo, che decida cosa è vero e cosa è falso. Immaginatevi la scena.

Scrivo sul Blog: “I politici prendono la pensione d’oro: è un privilegio che vogliamo abolire!”.
Il tribunale decreta: “Falso, prendono una pensione normale come tutti, è un diritto acquisito. E’ post-verità la tua! Ordiniamo che il Blog di Grillo sia messo al rogo!” “Ma non si può bruciare, sua Pitruzzella: è fatto di bit!” “Allora al rogo il computer di Grillo e pure il suo mouse, e se si lamenta al rogo pure lui”.

Purtroppo Pitruzzella non è un pazzo solitario. Il premier fotocopia Gentiloni ieri ha detto che gli strappi nel tessuto sociale del Paese sono causati anche da Internet. Per il sempregrigio Napolitano “la politica del click è mistificazione”. Renzi è convinto di aver perso il referendum per colpa del web: “Abbiamo lasciato il web a chi in queste ore è sotto gli occhi internazionali, a cominciare dal New York Times, in quanto diffusore di falsità”. I travestiti morali sono abituati alla TV, dove se vai con una scheda elettorale falsa i giornalisti ci credono, ma se lo fate sul web i cittadini ve lo dicono che siete dei cazzari, non prendetevela.

Tutti uniti contro il web. Ora che nessuno legge più i giornali e anche chi li legge non crede alle loro balle, i nuovi inquisitori vogliono un tribunale per controllare internet e condannare chi li sputtana. Sono colpevole, venite a prendermi. Questo Blog non smetterà mai di scrivere e la Rete non si fermerà con un tribunale. Bloccate un social? Ne fioriranno altri dieci che non riuscirete a controllare. Le vostre post-cazzate non ci fermeranno.

Articolo tratto dal blog di Beppe Grillo

Previsioni sulla diffusione di Linux

Come in molti sanno la Microsoft sta dismettendo windows XP, quindi molti pc non hanno più un sistema operativo sicuro e aggiornato. Questo a meno di considerare come valida alternativa l’installazione di Linux. Per i pc di dieci anni fa Lubuntu oppure Xubuntu sono alternative valide per non cestinare il proprio computer con XP. Continua a leggere

Addio privacy

L’Avvocato Fulvio Sarzana ha allarmato il popolo della Rete con la notizia di un decreto legge del Governo Monti che da ai nostri servizi segreti il pieno potere di conoscere i dati personali di chiunque da parte di qualunque servizio pubblico o privato: operatore di telefonia, chi ci da la connessione a Internet, chi ci da il gas e l’elettricità, chiunque abbia una banca dati. Continua a leggere

Legge europea contro la pornografia

Con in ballo un argomento spinoso come quello relativo al blocco dei siti per adulti, era difficile immaginare che le polemiche e le proteste non sarebbero divampate nei confronti del Parlamento Europeo: come saprete, i nostri eurodeputati saranno chiamati nella giornata di martedì 12 marzo a votare su una proposta per bandire tali contenuti da tutti quanti i media, compresa la rete Internet. Continua a leggere

Take Action

Ho ricevuto questa email dal “padre di Internet” che è molto preoccupato per il suo figliolo in quanto lo vogliono imprigionare. Google si sta occupando di diffondere le sue preoccupazioni. In home page del motore di ricerca Google trovate un link a “take action” in cui sono illustrate le motivazioni di tale preoccupazione e le persone che stanno facendo qualche cosa per questo problema. Vint Cerf, il padre della Rete è tra quelli che stanno facendo qualche cosa tra cui pubblicare un articolo sulla CNN.com. Continua a leggere